Molto sottile, continuamente sollecitata dai muscoli sottostanti, la zona intorno agli occhi è particolarmente predisposta all’invecchiamento precoce.

La scarsa produzione di sebo favorisce la disidratazione epidermica, mentre la bassa percentuale di fibre di collagene implica un sostegno ridotto dei tessuti.

Senza dimenticare l’incessante movimento delle palpebre (più di diecimila battiti al giorno) e la circolazione sanguigna e linfatica fisiologicamente “pigra”, che dunque predispone a borse e a occhiaie.

A peggiorare la situazione contribuiscono le aggressioni ambientali: dagli ultravioletti agli infrarossi, dai pollini all’aria condizionata al vento, fino all’intensità della luce.

Risultato: rughe, gonfiori (frutto del rallentamento della circolazione linfatica, favorito dalla posizione supina), borse (dovute perlopiù a piccoli accumuli adiposi, che con gli anni scivolano verso il basso, anche per la forza di gravità) e occhiaie (per una naturale iperpigmentazione della zona o uno scarso apporto di sangue, responsabile di un’insufficiente ossigenazione dei tessuti e, quindi, di un accumulo di sostanze tossiche).

Dalla vitamina K alla patata cruda
Ma se per le rughe, qualcosa si può fare, specie in sede preventiva, puntando su trattamenti ad hoc, non si può dire altrettanto per le occhiaie. Certo qualche cosmetico c’è.

Come le emulsioni a base di flavonoidi (che stimolano la microcircolazione e proteggono i capillari) e alghe blu-verdi, tonificanti, rinfrescanti, ammorbidenti e ricche di vitamina K. Si tratta di formule che attenuano l’aspetto grigiastro dato dai depositi di emosiderina del sangue.

C’è anche chi crede nei rimedi naturali. Provate, per esempio, a immergere due bustine di tè verde nell’acqua calda, lasciate raffreddare, poi applicate sugli occhi per una decina di minuti. Efficace anche la patata cruda, tagliata a fette e lavata in acqua fredda:
ha un effetto decongestionante.

Un filler innovativo
Si tratta, comunque, di palliativi. La soluzione – quella vera – arriva dalla medicina estetica. Con un nuovo filler specifico – Redensity II – che aiuta gli occhi a ritrovare la freschezza perduta.

È a base di un acido ialuronico particolare (cross linkato e naturale) arricchito da un complesso ristrutturante composto da 8 aminoacidi, 3 antiossidanti, 2 minerali e vitamina B6.

Il mix di sostanze è stato appositamente studiato per essere iniettato nel contorno perioculare, diminuendo il rischio di edemi o gonfiori, mentre il gel di acido ialuronico così concepito ha la viscoelasticità ideale per diffondersi al meglio e non comprimere i sottili e tessuti di questa zona, la più delicata del viso. Oltre ad attenuare le occhiaie, riempie il solco lacrimale e palpebro-malare, riducendo, infine, le borse palpebrali di dimensioni ridotte.