La soluzione più efficace, rapida e sicura per rimodellare la silhouette resta la liposcultura (o liposuzione o lipoaspirazione).
Si tratta di una metodica ormai consolidata, prossima a compiere 40 anni. Fu, infatti, inventata in Italia nel 1974 da Arpad Fischer, anche se il primo a utilizzarla finalità estetiche è stato il francese Gerard Yves Illouz, nel 1977.
L’intervento step by step di liposcultura
Lo specialista aspira il tessuto adiposo in eccesso (mai più di 3 litri per volta) con una micro-cannula (in genere di 3-4 mm di diametro) unita a un aspiratore meccanico, aiutandosi talvolta con altre apparecchiature ad hoc
(ultrasuoni, vibrazioni, getti d’acqua…) per meglio sciogliere i grassi.
Più precisamente effettua con la cannula movimenti a raggiera, mantenendola sempre nello strato di grasso sopra i piani muscolari.
La punta smussata della cannula frantuma le cellule adipose che vengono risucchiate dall’aspiratore. Una manualità, quella descritta, solo apparentemente “semplice”. In realtà, richiede molta esperienza da parte del chirurgo, che non può verificare visivamente l’entità dell’inestetismo, ma è costretto a basarsi sulle proprie percezioni tattili.
Liposcultura: dovunque, ma per gradi
Grazie alla liposcultura, è possibile rimodellare viso, collo e qualunque zona del corpo (seno, addome, fianchi, cosce, glutei, caviglie), in cui si riscontri un eccesso di grasso. Ma più numerose sono le parti coinvolte, più il trauma (e il rischio) per l’organismo aumenta.
Se necessario, meglio, quindi, procedere con gradualità, in 2 o 3 riprese (a 6 mesi di distanza una dall’altra), sempre prelevando gli accumuli adiposo sia in superficie che in profondità. E mai in modo uniforme, ma seguendo “strisce” verticali.
Per la buona riuscita dell’intervento, conta anche la posizione della paziente, che, grazie a un particolare lettino, dovrebbe essere a tratti sdraiata, a tratti inclinata o addirittura eretta. Solo così è possibile ottenere un esito soddisfacente, che tiene conto anche degli effetti della forza di gravità.
Liposcultura: addio cellule adipose
Il risultato non si vede subito, ma si può constatare a distanza di 6-8 mesi, una volta assestati i tessuti. In compenso è definitivo: le zone trattate con la liposuzione rimarranno modellate per sempre, a meno che il fisico non ingrassi a dismisura. Le cellule adipose, infatti, non si riproducono e, se asportate chirurgicamente, non si riformano più. Come mai? Il loro numero è determinato dal patrimonio genetico personale e il loro sviluppo avviene nella pubertà. Quindi, anche se la paziente ingrassa, aumenta solo il volume di queste cellule.
Con la liposcultura niente cicatrici, sì alla dieta
Al termine dell’intervento – eseguito in day hospital, in anestesia locale ed eventualmente sedazione – la zona operata viene fasciata con un bendaggio elastico, da rimuovere dopo sette giorni, mentre indolenzimento ed edemi possono permanere fino a un mese.
Non restano cicatrici: i fori attraverso cui vengono introdotte le cannule, sono talmente piccoli da divenire in breve tempo praticamente invisibili. Attenzione però: la liposuzione non va scambiata per una tecnica dimagrante. Anzi! Prima di sottoporsi a questa operazione, è bene seguire un periodo di dieta (più o meno prolungato a seconda dei casi) per perdere i chili di troppo.
Una “riserva” per il futuro
La buona notizia? Oggi il tessuto adiposo in eccesso asportato con la liposuzione non va perso! Può essere conservato (in una “banca delle staminali”, per esempio) e riutilizzato più avanti negli anni per trattamenti di lipofilling (riempimento di vuoti e concavità nel viso dovuti all’invecchiamento) e rimodellamento del corpo. Ciò grazie alle cellule adipose e staminali mesenchimali prelevate, che mantengono le loro caratteristiche biologiche inalterate nel tempo.