L’induratio penis plastica o malattia di La Peyonie, è una malattia che colpisce l’uomo adulto, di solito tra i 55 e i 60 anni, caratterizzata da un ispessimento della tunica albuginea, uno degli strati al disotto della cute del pene e che si accompagna quasi sempre a dolore e incurvamento del pene, fino ad arrivare alla impossibilità ad avere rapporti sessuali.
Viene perciò definita una malattia invalidante ad alto impatto sociale. E’ più frequente in pazienti affetti anche da diabete mellito. Si pensa, ma l’incidenza reale non è nota per l’imbarazzo che si prova a parlarne, che colpisca dall’1% al 10% dei maschi adulti e che i fattori ulteriori di rischio siano l’ipertensione, la malattia di Dupuytren.
La malattia, probabilmente influenzata anche da microtraumi durante i rapporti sessuali, comincia con una fase di iniziali segni che possono durare sino ad un anno, poi, nel 50% circa dei casi, si stabilizza e pertanto risulta poi diffgicile la guarigione.
Nonostante l’impatto sulla sfera genitale maschile e di tipo sociale, non esistono terapie univoche e anche la terapia chirurgica si è mostrata spesso non efficace.
Oggi, ci si avvale principalmente di una terapia con onde d’urto, le medesime già adoperate da anni nella litiasi renale ed in altre patologie, in grado di frantumare , nel tempo, la placca e stimolare una neoangiogenesi. In questo modo si ottiene una diminuzione del dolore che spesso accompagna la placca stessa, la riduzione della consistenza e quindi della curvatura, sì da rendere nuovamente possibili i rapporti sessuali.
Con lo stesso tipo di apparecchio poi, è possibile procedere all’elettroporazione, ovvero alla veicolazione attraverso la pelle, di sostanze medicamentose che rafforzino le onde d’urto. Il tutto senza che i farmaci giungano in circolo e anzi si trattengano localmente e abbiano maggior potenza d’azione.
La Terapia si esegue in sedute della durata di una mezz’oretta che di solito arrivano fino a dodici nella induratio e otto nella disfunzione erettile con dei richiami successivi nei casi più gravi a 45 giorni o a sei mesi – un anno. Nel deficit erettile sono sufficienti circa la metà delle sedute.