Di solito, l’obiettivo è ringiovanire il viso o, al massimo, rimodellare seno e silhouette. Oggi, invece, sempre più donne vogliono togliersi una decina d’anni anche nelle parti intime.
Lo confermano i dati dell’Associazione italiana di chirurgia plastica estetica (Aicpe): nel 2012 questo tipo di operazione è aumentato di quasi il 24%, pur restando ovviamente di nicchia. Dunque, un vero e proprio trend. Come dimostra anche l’interesse per l’argomento, provienente dagli Usa, dove si è svolto, di recente, il primo simposio internazionale dedicato proprio alle tecniche di ginecologia plastica ed estetica.
In tale occasione è stato riconosciuto il grande contributo fornito dalle tecniche di chirurgia plastica applicate alla chirurgia ginecologica. La loro combinazione ha dato origine alla cosiddetta “ginecologia cosmetica – plastica” e “combo chirurgia”, che prevedono la stretta collaborazione tra ginecologo, chirurgo plastico, proctologo e urologo.
Ma quali sono gli interventi più comuni richiesti in Italia? Labioplastica e vaginoplastica. Nel primo caso, il chirurgo riduce le piccole (a volte anche le grandi) labbra per correggere asimmetrie congenite o cambiamenti che si manifestano dopo i parti o per l’età.
Alcune donne richiedono questo intervento solo per ragioni estetiche, altre lamentano disagi o irritazioni che si possono risolvere riducendo appunto le piccole labbra. Senza dimenticare i ritocchi con infiltrazioni di acido jaluronico o l’innesto di grasso autologo (cioè del paziente stesso) per restituire tono a grandi labbra che hanno perso volume e turgore. O ancora, la liposcultura di queste ultime e del pube.
La vaginoplastica, invece, punta a restringere l’interno del canale vaginale e modificarne l’apertura. Diversi i motivi: risolvere i sintomi legati al rilassamento perineale e del canale vaginale posteriore e migliorare la funzione e l’attività sessuale.
Al contrario, l’imenoplastica – ovvero la ricostruzione dell’imene – riguarda una minoranza di giovani donne, perlopiù appartenenti a culture diverse, che esigono la verginità femminile per motivi sociali o religiosi.
Ma, qualunque sia l’intervento prescelto, una cosa è certa. Per migliorare l’estetica dei genitali, vale un’avvertenza generale: rivolgersi solo a chirurghi plastici esperti in questo ambito, in quanto si tratta di zone molto delicate, che richiedono un’accurata valutazione delle richieste delle pazienti e delle anomalie da correggere.