L’intervento di chirurgia plastica più “cliccato” dagli uomini? La liposcultura. Obiettivo numero uno: eliminare le antiestetiche “maniglie dell’amore” su pancia e fianchi. L’importante è sottoporsi a un’accurata visita preventiva, per controllare che i depositi adiposi siano sottocutanei e non viscerali, cioè profondi, come spesso accade nell’uomo.
In questo caso, infatti, la liposcultura sarebbe inutile. Tecnica analoga anche per levigare i cuscinetti localizzati in prossimità delle ghiandole mammarie. Parliamo della ginecomastia e della pseudo-ginecomastia, altra operazione congeniale al “sesso forte”. Con un distinguo però: la liposcultura funziona solo se si tratta di grasso in eccesso (adipomastia o pseudo ginecomastia). Se, invece, si riscontra un incremento della ghiandola mammaria (ginecomastia), si riducono le dimensioni della mammella con una mastectomia sottocutanea, per poi asportare il grasso (e la pelle) di troppo, lasciando solo una minuscola cicatrice intorno al capezzolo. Merito della tecnica del “round block” che consiste nella rimozione di un anello cutaneo attorno all’areola, con successiva sutura.
Su le palpebre, via il doppio mento
E sul viso? L’intervento più gettonato resta indubbiamente la blefaroplastica che, rimodellando le palpebre, sottrare una decina d’anni alla carta d’identità senza traumi. Si esegue per via transcongiuntivale, così da rendere invisibile la cicatrice, effettuando le incisioni in corrispondenza della piega naturale della palpebra superiore o, se c’è anche da togliere pelle in eccsso, con una breve ed invisible incisione al di sotto della linea delle ciglia di quella inferiore.
La pelle e il grasso in eccesso vengono rimossi e le incisioni richiuse con sottilissimi punti di sutura. Se c’è anche ptosi (o caduta) del tessuto che ricopre l’arcata periorbitale, si può abbinare la blefaroplastica all’applicazione di speciali fili di trazione, che alzano gli zigomi, “aprendo” ulteriormente lo sguardo. Con un unico inconveniente :l’“occhio rotondo”, poco espressivo e naturale, dovuto al cedimento della palpebra inferiore in seguito all’asportazione della pelle. Per prevenirlo, oggi c’è la cantopessi, una nuova tecnica (abbinata alla precedente), che consiste nella tensione dei legamenti laterali degli occhi e nel riposizionamento verso l’alto del muscolo orbicolare.
Altrettanto richiesta dagli uomini l’asportazione del doppio mento, inestetismo che invecchia notevolmente e sottrae bellezza e armonia al profilo del viso. Anche un giovane può soffrirne: provocato da qualche chilo di troppo e aggravato da posture scorrette, si può risolvere con un intervento in ‘day-hospital’. Lo specialista effettua una lipoaspirazione superficiale, eliminando il grasso in eccesso. Le microincisioni per l’inserimento delle cannule sono praticate in zone non visibili: dietro le orecchie e nella piega naturale sotto il mento.
Dopo i 45 anni, l’inestetismo può essere aggravato dal rilassamento cutaneo. In questo caso, oltre ad asportare il tessuto adiposo, il chirurgo compie una piccola incisione, sempre nella piega naturale sotto il mento, raggiungendo con un endoscopio anche i muscoli del collo interessati, per poi riposizionarli senza più cedimenti. Infine, adatta i tessuti al nuovo volume, sfruttandone l’elasticità naturale.
Ritocchi a seconda dell’età
Sono, invece, relativamente in pochi a sottoporsi a un lifting, forse perché l’intervento richiede una convalescenza più prolungata e lascia cicatrici in prossimità delle orecchie (seppure piccole) che l’uomo stenta a nascondere. Con questa metodica, comunque, si riportano nella posizione iniziale tutte le fasce muscolari che rivestono e costituiscono la muscolatura mimica, tecnicamente dette SMAS (o Struttura Muscolo-Aponeurotica Superficiale). In altre parole, lo specialista seziona il muscolo, per poi accorciarlo o eliminarne una parte, seguendo i vettori di trazione. Il tutto senza alterare l’espressione naturale del viso.
Se il lifting riguarda ovviamente uomini in età matura, l’otoplastica viene praticata quasi sempre durante la pubertà. Risolve le malformazioni dell’orecchio – a sventola, o le più rare, macrotia (dimensioni eccessive e criptotia od orecchio “nascosto”, quando cioè il bordo superiore del padiglione auricolare è nascosto sotto una piega secondaria del cuoio capelluto con un ripiegamento anomalo della cartilagine in alto verso la testa – che si verificano su uno o entrambi i lati a diversi livelli e che possono creare complessi o disagi anche profondi in una persona.