Prima o poi la pelle inevitabilmente finisce per mostrare i segni dell’invecchiamento, anche quando si conduca uno stile di vita sano ed equilibrato.
Il processo d’invecchiamento si associa alla formazione di rughe ed all’assottigliamento della pelle: con l’aumentare dell’età diminuisce notevolmente il numero naturale delle cosiddette cellule staminali e dei fibroblasti, che durante la giovinezza sono invece numerosamente presenti nella pelle.
Il volume, la stabilità e l’elasticità della pelle dipendono da queste speciali cellule cutanee che provvedono anche al suo costante rinnovamento.
È anche e soprattutto merito loro se la pelle mantiene a lungo un aspetto giovane, tonico ed elastico: si deve peraltro ai fibroblasti la produzione anche di collagene e di elastina !
Uno efficace ed innovativo rimedio è il:
Lipolifting (Lifting con adipe).
Prelevato dell’adipe dal paziente, lo si può oggi arricchire con staminali e fibroblasti ottenuti per precedente amplificazione (espansione). L’adipe così elaborato viene re-iniettato nelle aree dove si vuole eliminare i segni di invecchiamento della pelle.
Gli effetti sono in genere immediati, visibili già con la prima seduta. Le nuove cellule cominciano a svolgere la loro azione non appena si sono integrate nel derma. Così l’aspetto cutaneo continua a migliorare.
Nell’ambito di un processo corporeo naturale le rughe vengono levigate e la pelle acquista volume e diventa più tonica, giovane e fresca. Si può tranquillamente parlare di un ringiovanimento naturale effettuato dall’interno.
Di sicura notevole importanza v’è la neovascolarizzazione locale indotta dai fattori di crescita liberati dalle staminali e dai fibroblasti con cui si sia arricchito l’adipe iniettato.
E’ possibile eseguire ulteriori trattamenti sulle stesse o su altre parti del corpo. Alcuni ricercatori hanno messo a punto un nuovo estratto ricavato da cellule staminali di una varietà particolare di mela, coltivata per la sua straordinaria longevità.
Questo estratto ha dimostrato di possedere una forte capacità di ringiovanire la pelle, stimolando e proteggendo le cellule staminali cutanee e aumentandone la durata di vita.
Test clinici confermano che, utilizzato su una pelle non più giovane, attenua sensibilmente i segni del tempo riducendo le rughe e migliorando la compattezza dei tessuti cutanei. Il risultato è una pelle dall’aspetto giovane e radioso.
Le cellule staminali vegetali utilizzate in cosmetica sono ricavate dalla corteccia di Malus domestica varietà Uttwiler Spatlauber originaria della Svizzera.
Questa rara mela svizzera, oggi coltivata anche negli USA, presenta una particolarità rispetto alle altre varietà: non “appassisce”, poiché contiene alti livelli di cellule staminali (longevity stem cells) che proteggono il frutto e preservano la sua durata di vita.
Si propone oggi l’impiego di adipe arricchito con cellule staminali anche nel lipofilling di varii distretti del corpo, comprese le labbra, i glutei e le regioni mammarie.
Andiamo a considerare, adesso, il:
Lipofilling nella chirurgia estetica e ricostruttiva della mammella.
Nel tessuto adiposo, al pari del midollo osseo, sono presenti, accanto agli adipociti, delle cellule staminali multipotenti che hanno la possibilità di differenziare in cellule di diversi tessuti.
Quando si esegue un normale lipofilling (anche noto quale lipostruttura) sono perlopiù proprio le cellule staminali comunque presenti a sopravvivere e differenziare, mentre solo parziale parrebbe essere la sopravvivenza delle sole cellule adipose.
Quando si provveda, invece, ad incrementare il numero di staminali iniettabili a mezzo espansione in vitro, son poi proprio le numerose cellule staminali trasferite a formare (od indurre formazione di-) nuovi vasi capillari (neoangiogenesi) contribuendo ad un migliore trofismo locale dell’area interessata al trapianto, peraltro anche ad enorme vantaggio della sopravvivenza degli stessi adipociti iniettati con finalità “volumizzante”.
Il lipofilling che preveda l’impianto sia di cellule adipose che di cellule staminali, ha diversi obiettivi e potenzialità: riempimento, ristrutturazione ed anche rigenerazione.
Il riempimento è dimostrato dall’incremento volumetrico, la ristrutturazione e la rigenerazione sono evidenziati dai miglioramenti della qualità dei tessuti cutanei e sottocutanei in caso di trattamento di tessuti scarsamente irrorati come aree ulcerate, radiodermiti, radionecrosi e cicatrici di vario tipo.
Alcuni aspetti biologici del trasferimento di tessuto adiposo non sono però del tutto evidenti e controllabili e questo comporta attualmente l’incapacità di stabilire quale sarà l’esatto volume che conseguirà all’iniezione di un determinato quantitativo di grasso e di conseguenza quale sarà l’effetto di riempimento ottenuto con un singolo intervento di lipofilling e la possibilità di dover effettuare trattamenti ripetuti a distanza di tempo.
Pur con questi limiti, è opportuno dire che il lipofilling ha enormi potenzialità applicative nella chirurgia plastica ed in quella della mammella in particolare.
A livello mammario, il lipofilling può essere molto utile come integrazione e complemento della ricostruzione mammaria con protesi andando ad avvolgere ed imbottire la protesi aumentando lo spessore del tessuto sottocutaneo contribuendo a rendere meno evidente la protesi stessa, riducendo la sensazione di “seno freddo” spesso presente in caso di ricostruzione, aumentando il grado di ptosi con un aspetto più naturale della mammella ricostruita.
Può contribuire a rendere meno visibile la protesi nei quadranti superiori riducendo il cosiddetto “rippling” e può rendere più morbida la reazione capsulare periprotesica riducendo la contrattura capsulare.
Può essere utilizzato per reintegrare i volumi eventualmente deficitari dopo ricostruzioni con lembi autologhi prelevati dalla regione addominale o dal dorso
Può essere utlizzato per reintegrare i volumi mancanti in caso di esiti di quadrantectomie, anche se non tutti concordano sull’opportunità del lipofilling in questi casi per le possibili recidive della malattia anche a distanza di molti anni
Può essere utilizzato per correggere malformazioni e deformità di sviluppo che si presentano con asimmetrie volumetriche di modesta/moderata entità nei casi nei quali il seno contro laterale si presenta di volume normale.
Recentemente è stato proposto anche per la ricostruzione totale del seno dopo mastectomia; anche se, in tal caso, è opportuno sottolineare che sicuramente sono necessari più interventi a distanza di alcuni mesi con un iter ricostruttivo che, anche in vaso di mammelle di piccolo volume, è sicuramente di almeno un anno/un anno e mezzo.
Può essere utilizzato per aumentare o reintegrare il seno ipoplastico in alternativa alla mastoplastica additiva con protesi.
Il 75-80% dei chirurghi è favorevole al lipofilling come metodo per migliorare la ricostruzione mammaria o l’aspetto di protesi visibili ed evidenti, ma ritiene che il lipofilling debba essere utilizzato con cautela e necessiti ancora di ulteriori studi per l’aumento estetico del volume mammario.
Il lipofilling presenta alcuni vantaggi; innanzitutto è meno invasiva: le incisioni sono solo quelle necessarie per introdurre le micro cannule “Coleman” per l’aspirazione e la reiniezione del grasso; in un unico intervento si associa la liposuzione e l’aumento di volume; inoltre il grasso rispetto a protesi o riempitivi artificiali conferisce un aspetto più naturale; non esiste la possibilità di rigetto: il grasso utilizzato è autologo ovvero proveniente dallo stesso paziente; infine i risultati del trattamento sono più duraturi rispetto a quelli delle tecniche tradizionali.
Arricchendo il grasso di staminali, si ottengono risultati ancor migliori ed ancor più duraturi, in quanto le cellule staminali adipose, quando trapiantate in combinazione con un impianto di grasso, aumentano la probabilita’ di sopravvivenza del tessuto trapiantato.
Sulla base di queste considerazioni, è possibile ritenere che il lipofilling ha certamente interessanti ed importanti applicazioni nella chirurgia plastica della mammella, soprattutto per migliorare le ricostruzioni realizzate con protesi ma anche per reintegrare ricostruzioni con tessuti autologhi.
L’impiego del lipofilling implementato con impianto di staminali in chirurgia estetica, in alternativa all’impiego delle protesi, dovrebbe però ed invece essere valutato e proposto con una certa cautela sottolineandone le possibilità, ma anche i limiti (anzitutto relativi al volume) e quelli che possono essere i dubbi (relativi alla sola efficacia) legati ad una tecnica che, pur promettendo risultati validi e assai durevoli, comunque resta di recente introduzione, al pari del lipolifting (con adipe arricchito di staminali), ed il cui impiego [come anche quello del lipolifting (con adipe arricchito di staminali)] ancora davvero sporadico, fornisce informazioni ancora sin troppo scarse perché si possa stilare un corretto bilancio relativamente ai suoi costi (oggi elevati), ma soprattutto in relazione agli effettivi benefici nonché alla sua effettiva innocuità.