Lifting verticale

In alto il viso! Il lifting verticale

Non sono le rughe – come spesso si crede – a siglare il passaggio degli anni. La dimostrazione? Anche le donne più giovani non ne sono esenti, complice una mimica molto accentuata. È’ piuttosto il cedimento dell’ovale ad appesantire i lineamenti e anche… la carta d’identità.

A vent’anni perfettamente disegnato, con zigomi pronunciati e sguardo aperto e luminoso, assume, via via, una forma quasi quadrangolare. Il profilo si fa meno netto, le guance vanno in… caduta libera, mentre le palpebre, sempre più rilassate, veleggiano sugli occhi, oscurandone la bellezza. Colpa della forza di gravità che attrae i tessuti verso il basso.

Di tutti, senza eccezione, con democratica imparzialità. Un bollettino di guerra? Forse, ma non necessariamente persa! La soluzione più efficace e duratura per ripristinare i giusti volumi del viso resta indubbiamente il lifting.

Dimenticate, però, i look “da tunnel del vento” di qualche tempo fa, con i tratti rigidi, quasi da “museo delle cere” e soprattutto “tirati” artificiosamente di lato e all’indetro. Oggi c’è il Vertical Lift o Lifting Verticale: più che di una nuova metodica, si tratta di un approccio inedito all’estetica del volto, che punta a restituirgli forma e volume, seguendo appunto una direzione “verticale” opposta alla forza di gravità.

L’intervento, effettuato in anestesia locale con sedazione, si esegue attraverso due piccole incisioni lungo la linea di attaccatura dei capelli e all’interno della bocca, pressochè invisibili. In tal modo, i tessuti sono scollati e riposizionati con una trazione verticale mediante un unico punto di sostegno sulla fascia temporale. Ideale anche per pazienti già trattati con un lifting tradizionale mal riuscito, il Vertical Lift può essere associato, a seconda dei casi, a una blefaroplastica o a un lifting endoscopico frontale o a un riposizionamento dei muscoli (o platisma) del collo.

Molti i vantaggi: risultato visibile e al contempo naturale, trauma ridotto, tagli e cicatrici ridotti al minimo, tempi di recupero assai più brevi (una settimana circa) rispetto al lifting tradizionale.