Il compito del chirurgo estetico non è solamente quello di assumere degli atteggiamenti aggressivi, di prendere il bisturi e le forbici, dar dei punti, ma è soprattutto quello di comprendere quelle che la paziente, la nostra interlocutrice desidera e accompagnarla nei suoi sogni, i suoi desideri verso una realtà che sia sempre più vicina e sempre più attuabile.

Il tutto senza creare delle false aspettative, ma anzi seguendo e perseguendo gli scopi e, ripeto, quelli che sogni i sogni della paziente.

Talvolta le nostre pazienti ci chiedono degli impossibili a cui noi non dobbiamo assecondare, ma anzi seguire con molta attenzione quello che è l’atteggiamento della paziente: se arriva da noi in maniera provocante ed aggressiva o se piuttosto è una persona sobria e quindi assecondare sempre di più quelle che sono le aspettative reali senza abbandonarci alle nostre immaginazioni, senza perseguire delle immagini che non sono proprie della persona che ci è davanti, ma anzi talvolta rifiutando quelli che sono interventi chirurgici che mal si confanno alla paziente che abbiamo di fronte.

Non dobbiamo tralasciare quello che è l’epidermide, la pelle del paziente e della paziente e prescrivere l’aspetto cosmetico, la linea che più si confà alle caratteristiche intrinseche della pelle della paziente, alle sue abitudini, al suo prendere sole o meno, al suo fumare o meno, alle sue abitudini sociali e quindi ancora una volta dare semplicemente una mano, accompagnare con delicatezza e con garbo verso la meta finale che sarà una pelle più bella anche solamente o un aspetto visivamente più sereno.