Di tanto in tanto, la Medicina Estetica si avvale di tecniche dai nomi roboanti che giustificano una tecnica piuttosto che un’altra ma che in fondo sono solo rappresentativi del desiderio di proporre cose diverse ma per lo più non giustificate da alcuna seria ricerca se non da spinte commerciali.
Da qualche tempo infatti, circola l’idea che un piccolo strumento possa sostituire l’ormai scientificamente più che sicuro e, soprattutto, efficace botulino. Innanzitutto occorre affermare, se ne ce ne fosse ancora bisogno… che la tossina botulinica è un farmaco e che come tale è approvato dal Ministero della Salute e che il suo uso in estetica è suffragato da più di 5000 lavori scientifici pubblicati su riviste mondiali citate in quella che viene considerata la “Bibbia“ di tutti i medici nel mondo, ovvero Pubmed.
Pubmed è un database bibliografico contenente la letteratura scientifica, quella ovviamente degna di farne parte, pubblicata dal 1949 ad oggi e continuamente aggiornato. In poche parole, quel che non compare su Pubmed viene considerato di scarsa scientificità e quel che compare più volte, al contrario, è considerato essere di rigorosa validità scientifica, se non del tutto inutile talvolta anche perché, e occorre sottolinearlo, Pubmed non accetta di tutto, ma solo quelle riviste che vengono giudicate di alto valore scientifico., o che meglio ancora, possiedano un il cosiddetto “impact factor”.
Ecco perché termini come Frotox, Criomodulazione nervosa o crioterapia focalizzata, in Pubmed, NON ESISTONO, ovvero non vi sono lavori che ne riportino la validità.
E veniamo al dunque.
E’ ben noto che esiste una fetta della popolazione che, ingiustificatamente, e spesso condizionata da bislacche notizie del tutto fantasiose… teme gli effetti della tossina botulinica, pur desiderandone l’effetto clinico, ed allora perché non trovare qualcosa di analogo?
E così nasce un apparecchietto, composto da un serbatoio contenente protossido d’azoto, gas liquido che diventa refrigerante se esposto all’atmosfera, che viene sparato alla punta di un ago che nel frattempo è stato infisso lì ove dovrebbe essere presente la terminazione nervosa del muscolo interessato e quindi provocare un danno momentaneo del nervo stesso con un effetto clinico simile a quello della Tossina Botulinica.
Tutto però al condizionale poiché la rete nervosa, come sappiamo, è costituita da milioni di terminazioni nervose e indovinare, alla cieca, quella giusta è davvero improbabile, e il danno del nervo sotto l’effetto del freddo potrebbe trasformarsi in necrosi, ovvero morte del nervo stesso e, fatto non trascurabile, delle strutture vicine come pelle e muscolo ed ancora, per quanto tempo? Come possiamo assicurare alle pazienti una durata certa e riproducibile?
Sappiamo bene che in Medicina tutto deve essere riproducibile sempre con le medesime modalità. Come appare chiaro, vi sono ancora troppe e troppo ampie variabili per poter parlare di sostituto della Tossina Botulinica, che è un farmaco insostituibile, una vera terapia che può, con garbo e naturalezza, accompagnare i fenomeni del “passar degli anni” o produrre effetti clinici come il lifting del sopracciglio entusiasmanti e stabili in tempi che chi la pratica, conosce bene. Insomma non sembra proprio arrivato il tempo in cui la Tossina possa andare in pensione e soprattutto, non ad opera di Frotox, Crioterapia o Crioneuromodulazione.