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La carta d’identità non lascia dubbi. Ma dopo averla nascosta (e soprattutto dimenticata) nell’angolo più riposto della borsetta, si può affrontare il problema con disinvoltura. In realtà, cosmetica e medicina estetica sottraggono decenni al viso, mescolando le carte dell’anagrafe! Leggere per credere.

30 anni – rughe e discromie

Soluzioni cosmetiche
Trenta compiuti? A quest’età, la carnagione è morbida, piena, elastica: cellule che si rinnovano a pieno ritmo, fibre di collagene ed elastina perfettamente integre. Ma l’attività del progesterone può ancora innescare un’iperattività delle ghiandole sebacee, rendendo la pelle grassa e impura, soprattutto nella zona a T del viso (fronte, naso e mento). Ci vogliono creme e fluidi con formulazioni mirate e texture leggere, ‘oil-free’, non occlusive. Anche esfoliazioni e peeling periodici aiutano a purificare e levigare. Si fanno visibili le prime zampe di gallina, specie se il viso è mobile e la mimica accentuata. È il momento giusto per occuparsi del contorno occhi. Per attenuarle ideali i trattamenti mirati di ultima generazione – “botox-like” -, a base di peptidi, che provocano un leggero rilassamento dei muscoli perioculari. O “filler-like”, che tendono, invece, a colmare i solchi con sostanze idratanti a lunga durata. È in questo periodo, che compaiono discromie (o irregolarità del colorito) su fronte, guance e mento. I rimedi? Abbinare una crema da giorno idratante e antietà con filtri solari (Spf 15) a un trattamento serale schiarente, a base di vitamina C, arbutina, acidi cogico, tioptico e fitico.

Trattamenti di medicina estetica
Rughe – Quando creme e sieri non bastano più, si può puntare sull’ormai nota tossina botulinica. Non riempie le rughe in pochi istanti come un filler, ma le cancella dopo 5-14 giorni. Iniettata in piccolissime dosi all’estremità dei muscoli interessati, ne inibisce, infatti, la contrazione. Ideale per spianare la fronte, levigare il contorno occhi, rialzare gli zigomi, quando il sopracciglio cede e tende a coprire un po’ l’occhio: in questo modo si dà più forza all’elevatore e lo sguardo si apre. Il risultato dura circa 4-6 mesi, ma si può prolungare, dopo diverse applicazioni. E si può adoperare, per ottenere un effetto più marcato e duraturo anche in associazione con filler e PRP.

Macchie – Le macchie brune sono evidenti? Si possono efficacemente combattere con la luce pulsata (più soft, ma meno incisiva) o con il laser non ablativo Ktp Q-switched 532, che vaporizza in modo rapido e definitivo i granuli di melanina presenti nella zona interessata, senza ustioni. Il trattamento non è doloroso e comporta solo la formazione di minuscole crosticine, che si staccano in un paio di settimane. Ma, dopo averlo effettuato, è bene schermare la pelle con solari a elevato fattore protettivo e utilizzare regolarmente creme e sieri anti-macchia. Anche d’inverno e soprattutto in alta montagna. Per un approccio meno invasivo, utilissimo ed efficace, il peeling Dermamelan e la sua crema schiarente, davvero efficace.

40 anni – primi cedimenti e opacità della pelle

Soluzioni cosmetiche
La pelle non sembra aver subito mutamenti significativi rispetto ai 30 anni e, almeno all’apparenza, mantiene intatta la sua consistenza. Ma macchie, rughe e cedimenti sono in agguato. Dipendono da un rallentamento del ricambio cellulare. A questa età, infatti, diminuisce la produzione di collagene ed elastina, complici del processo, stress, sole e fumo.

Parole d’ordine: bandire le lampade, in estate, centellinare le esposizioni al sole, d’inverno non affrontare mai la luce del giorno senza creme anti-age con filtri Uv. Anche la produzione di melanina si fa irregolare e discontinua. E la pelle perde progressivamente il livello di idratazione, la freschezza e la luminosità tipiche della giovinezza. Un programma effetto éclat comprende uno scrub alla settimana, che elimina le cellule morte, colpevoli dell’opacità cutanea, da massaggiare con delicatezza soprattutto su naso, zigomi, mento e fronte e sciacquare a lungo. E poi sieri, creme o maschere a base di vitamine A e C.

Trattamenti di medicina estetica
Primi cedimenti – Per potenziare gli effetti dei cosmetici, si può puntare sulla biorivitalizzazione, metodica soft, che preserva la giovinezza della pelle, migliorandone elasticità e turgore. Lo specialista effettua una serie di microiniezioni di acido jaluronico molto fluido (cioè a peso molecolare minore rispetto a quello utilizzato per i filler) su superfici diffuse di viso, collo, décolleté e, volendo, anche mani e interno braccia. Queste infiltrazioni richiamano acqua nei tessuti, ripristinando il giusto livello di idratazione e stimolando l’attività cellulare che favorisce, a sua volta, la sintesi di collagene ed elastina. Si consigliano 5-6 trattamenti iniziali a distanza di una settimana, seguiti poi da due dopo un mese.

Perdita di luminosità – Tra le metodiche più efficaci e innovative per restituire luce alla pelle, il Jet Peel 3. Nato dalla ricerca aerospaziale, è un sistema brevettato e approvato Fda, in grado di garantire un peeling profondo ma soft, favorendo, nel contempo, la penetrazione transdermica di sostanze funzionali. Lo specialista applica sulle zone interessate un manipolo, che libera una miscela bi-fasica di ossigeno e soluzione salina a velocità supersonica (200 m/secondo). La fuoriuscita di microgoccioline effettua una leggera microdermoabrasione dei tessuti. Oltre a eliminare gli strati superficiali ispessiti, il getto può veicolare anche altre sostanze (omeopatiche, vitamine, aminoacidi) per trattamenti ad hoc. Risultato: fin dalla prima seduta, una pelle idratata e luminosa, dal colorito uniforme e la grana compatta.

50 anni – perdita di definizione dell’ovale, invecchiamento del collo

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In questo periodo della vita di una donna, contrassegnato dalla menopausa (in fase iniziale o avanzata), si modifica l’equilibrio ormonale. Gli estrogeni calano in modo significativo, a fronte di un lieve aumento degli androgeni. Di conseguenza, la pelle diventa più sottile, si riduce il grasso sottocutaneo, con conseguente perdita di tono dei tessuti e i contorni del viso non sono più così definiti.
Tre i punti chiave della “remise en forme” del viso. Alternate, ogni giorno, un trattamento antiossidante a effetto lifting e con filtri solari a un’emulsione arricchita di isoflavoni di soia, che dona turgore e compattezza.

Un paio di volte la settimana, una maschera ristrutturante dalla texture corposa. Anche il collo, particolarmente esposto ai cedimenti va trattato con cura. Al mattino, massaggiate dal basso verso l’alto una crema ad hoc nutriente ed elasticizzante, con acido jaluronico (che limita la perdita d’acqua della pelle), citochine, antinfiammatorie, Nmf (fattore idratante naturale), estratti di equiseto, avena e germe di grano, burro di karité, ceramidi e glicoproteine, in grado di aumentare la coesione cellulare dei tessuti. Di sera, stendete – a cicli di due, tre mesi – un’emulsione levigante e rinnovatrice, a base di alfaidrossiacidici o, se la pelle è delicata, di poliidrossiacidi, che hanno le stesse proprietà delle sostanze precedenti, ma sono meno aggressivi.

Trattamenti di medicina estetica
Perdita di definizione dell’ovale – Il primo step, se l’inestetismo non è ancora molto accentuato, è la ridensificazione dermica. La formula, a base di acido jaluronico, viene arricchita con altre sostanze rigeneranti, illuminanti e antiossidanti Si tratta, più precisamente, di un “complesso dermo-ristrutturante”, formato da 8 aminoacidi (arginina, glicina, leucina, isoleucina, valina, lisina, treonina, e prolina), più glutatione, acido alfa-lipoico e N-acetil-L-cisteina, vitamina B6, zinco e rame. Prevede 3/4 sessioni a distanza di altrettante settimane. Il risultato, visibile già dopo la prima seduta, è naturale e ben tollerato.

I cedimenti del viso sono visibili? Prima di pensare al lifting chirurgico, si può tentare di riconquistare la pienezza e il turgore della giovinezza con la Soft Restoration, una nuova tecnica di ringiovanimento molto naturale. Lo specialista inietta acido jaluronico mediante una sorta di “nano-cannula” del calibro di un ago tradizionale, ma più lunga e con la punta arrotondata. Una volta inserita, può essere manovrata facilmente per arrivare dov’è necessario, grazie alla sua flessibilità e alla scorrevolezza dovuta alla lubrificazione esterna. Evidenti i vantaggi: solo quattro pick ai due lati del viso, per rimodellare le aree interessate, in modo facile e preciso, agendo su tre livelli (profondo, medio, superficiale), senza dolore né traumi. Con la possibilità di utilizzare acido jaluronico di diversa consistenza, a seconda delle zone da trattare.

Collo – Contro rughe e rilassamenti dell’età, la medicina estetica non può fare molto. Ma può rivelarsi efficace il PRP, ovvero una soluzione ad altissima concentrazione di fattori di crescita piastrinici (pari al 383%), ottenuta dallo specialista grazie a una tecnica codificata, che prevede la centrifugazione del sangue autologo (cioè dello stesso paziente) e quindi la separazione degli strati di cellule. Innestato nella zona da trattare, il PRP aumenta la proliferazione cellulare (specie delle staminali), accelerando i processi riparativi, la rivascolarizzazione della pelle e la sintesi di collagene. Non dimentichiamo inoltre che il PRP ha un’azione popderosa sui fenomeni collegati all’alopecia, nella secchezza vaginale e ovunque vi sia necessità di rigenerare.