«Buongiorno ai nostri lettori, ai nostri telespettatori di questa videointervista. Nuovo appuntamento con i direttori dei master prodotti e offerti dall’Università telematica Pegaso. Siamo con il professor Giuseppe Sito, che è un medico specialista in medicina estetica e direttore scientifico del master in medicina estetica dell’Università telematica Pegaso, e siamo anche con la dottoressa Gloriana Assalti, che invece è farmacista e cosmetologa e che cura il master in cosmetologia sempre per l’Università telematica Pegaso. Discipline, quelle della medicina estetica e della cosmetologia, che offrono un’opportunità formativa in un settore ampiamente gradito, in qualche modo gettonato ad un’utenza vasta, che negli ultimi anni ha assunto un rilievo importante in quanto consente di correggere alcuni inestetismi e di intervenire su alcuni processi di invecchiamento della cute con tecniche non invasive, facendo una differenza sostanziale rispetto alla chirurgia plastica, che interviene invece su processi patologici profondi e che, quindi, presuppone degli interventi invasivi. Diciamo che c’è un mondo in evoluzione che ha a che fare sia con le nuove acquisizioni della chimica, delle sostanze in grado di intervenire sugli strati più superficiali della cute -poi ce ne parlerà la dottoressa- sia con tecniche mininvasive o poco invasive in grado di correggere degli inestetismi. Vorrei chiedere al dottor Sito una panoramica sulla medicina estetica e che ci parlasse dei contenuti formativi offerti in questo master che lui cura come direttore scientifico. Prego professor Sito.»

«Grazie direttore. La medicina estetica prende sempre più piede, in Italia ma direi nel mondo addirittura; sono molti molti milioni i casi trattati al mondo ogni giorno e con un trend sempre più positivo. Ma perché? La nascita della medicina estetica si confonde con la notte dei tempi: ricordiamo Cleopatra e il suo bagno nel latte d’asina, ricordiamo le donne che mischiavano urina e pomice per rendere la pelle più levigata e più bella, ma insomma, è una disciplina che inconsapevolmente la donna, con la sua vanità, e ad oggi anche l’uomo, ha attuato sin dall’età più antica. Che cos’è oggi la medicina estetica e perché ha tanto successo? Innanzitutto diciamo chiaramente, ve lo dico da chirurgo estetico, la donna e l’uomo non hanno paura della medicina estetica, mentre hanno qualche timore dell’entrare in sala operatoria, del mettersi volontariamente sul letto operatorio quando apparentemente non c’è una stretta necessità e naturalmente è un grosso successo aver vinto la paura, che per noi si limita al dolore del tutto insignificante di qualche puntura, di qualche bruciorino, ma niente di più. Il secondo motivo è ovviamente l’efficacia: la medicina estetica funziona, dà risultati e spesso dà risultati immediati, tant’è che noi amiamo chiamarli “lunch time treatments”, ovvero i “trattamenti dell’ora di pranzo”, perché si esauriscono delle volte in mezzora/un’ora e si esce dai nostri ambulatori, dai nostri studi come prima, cioè senza evidenti tumefazioni o altro ma con un viso più sereno, rilassato e forse con qualche anno di meno. Fondamentalmente la chiave di lettura del successo della medicina estetica, oltre alla sicurezza dei nostri trattamenti, sono i nostri prodotti: ne è uscito uno che di solito viene trattato come qualcosa che non bisogna assolutamente fare e che invece va fatta eccome, ed è il botulino; a oggi circa 20mila pubblicazioni sono tutte a favore dell’uso della tossina botulinica, oltre al fatto che è un farmaco regolamentato dall’AIFA a cui noi ci dobbiamo attenere, quindi direi che questo è un brevissimo riassunto dei meriti della medicina estetica.»

«Bene, grazie dottor Sito. Ora ci addentriamo un po’ in quello che è il target, quali sono i discenti che afferiscono a questi corsi. Quali sono i requisiti per accedere a questi master e che cosa viene insegnato ai discenti?»

«Dobbiamo ricordare che l’università Pegaso è un’università e come tale possono accedervi tutti coloro che sono dotati di una licenza secondaria superiore, ovvero la maturità classica, la maturità scientifica, come qualsiasi altro istituto equipollente (mi viene in mente la ragioneria, l’istituto tecnico), così come la legge italiana per chiunque voglia accedere all’università.
In verità noi abbiamo due master: uno di primo livello e uno di secondo livello; naturalmente al master meno strutturato, meno impegnativo, possono accedere anche i laureati in scienze infermieristiche, in prospettiva di un’apertura maggiore del governo verso queste figure che per noi sono indispensabili (tant’è vero che abbiamo sempre i master fully booked, anche se questo termine non si usa perché in Pegaso non esiste la parola “fully booked” essendo un’università online); si ha sempre e comunque la possibilità di offrire a coloro che sono nel nostro studio e che forse un giorno la legge consentirà loro di essere autonomi, l’informazione la più precisa possibile. Basti pensare che, ad esempio, in Europa, ma non nell’Europa di Schengen, ovvero in Svizzera e in Gran Bretagna, gli infermieri possono praticare autonomamente, con il controllo del medico, le terapie di medicina estetica un po’ più invasive come i filler e la tossina botulinica, quindi sono delle persone che delle volte ci insegnano qualcosa, addirittura, perché tra di loro spesso troviamo giovani infermieri che hanno voglia di studiare e approfondire. Noi ben volentieri diamo loro tutto l’insegnamento possibile.
Invece a chi si laurea in medicina diamo la possibilità di una “specializzazione” anche se non è una vera e propria specialità ma è come se lo fosse visto il numero degli insegnamenti (più di 30) e la qualificazione dei docenti (che sono tutti di chiarissima fama); basti pensare che è il master in medicina estetica più seguito d’Italia e questo per me personalmente e per Pegaso è un vanto.»

«Adesso parliamo un po’ della professione del medico formato per la medicina estetica: che cosa può offrire ai pazienti e quali sono le tecniche più innovative in questo settore?»

«Banalmente io le potrei rispondere che il medico estetico offre serenità. Chiunque, me compreso e immagino anche lei, se ci guardiamo la mattina allo specchio (l’uomo si guarda molto distrattamente) il fatto di avere la cosiddetta “bella faccia” ci rasserena; d’altra parte è del 1946 il pronunciamento della Organizzazione Mondiale della Sanità, che parlava del concetto di buona salute in senso sia fisico, cioè assenza di malattie, che psichico, cioè la depressione, che è una malattia psichica ed esistono dei lavori con cui i medici estetici hanno trattato i depressi ottenendo una miglioria molto molto importante.
Cosa offriamo noi a chi si iscrive a questi master? Offriamo una formazione completa che va, per l’appunto, dalla formazione in senso psicologico, nel contatto col paziente, perché non è facile affrontare una paziente che si siede e mi dice “non mi piace niente, mi faccia tutto”: io naturalmente rifiuto questo tipo di approccio e soprattutto non dico “lei è veramente brutta” ma dico “mi metta un dito dove vede dei difetti particolari” e cerco di instaurare un rapporto; noi insegniamo anche questo tipo di rapporto ma insegniamo anche l’anatomia, che è sempre alla base di tutte le scienze mediche, e questo anche la dottoressa Assalti lo dirà; insegniamo le tecniche, come somministrare un filler, la tossina botulinica, approcciare il laser o ancora le aree speciali. Nessuno pensa abitualmente che le tempie scavate o il sopracciglio possano essere corrette con la medicina estetica; insegniamo anche la medicina estetica del corpo, che un tempo era esclusivo appannaggio della chirurgia: certo, non ci vene in mente di dire che la medicina estetica può sostituire la chirurgia, perché un’addominoplastica non può essere sostituita dalla medicina estetica e neanche inserire delle protesi mammarie, però andiamo molto vicino a queste tecniche e devo dirle che ormai sono tre anni che andiamo avanti con questi master e la percentuale di medici soddisfatti è veramente molto alta. Io che ricevo la corrispondenza relativa a questo master non ricevo lamentele e questo non solo per l’offerta tecnica dell’università Pegaso, che ha una struttura mediatica davvero eccellente, ma anche per la qualità dei docenti che abbiamo invitato a far parte del corpo docente, in maniera tale, ripeto, che la Pegaso sia in questo momento l’università con il più alto numero di iscritti ai master e corsi di formazione in medicina estetica.
Durante questo lungo periodo di forzata e apparente inattività, perché ad esempio io sotto altre vesti ho prodotto moltissimo durante il covid, ho compreso tutti i nostri impegni, perché l’aggiornamento del medico e del cosmetologo si realizza tramite gli incontri congressuali, tramite corsi o anche altre cose in cui, oltretutto, Pegaso aveva visto molto bene anche anni fa, dato che non si è mai fermata in virtù della sua eccellenza in campo mediatico.
I congressi invece si sono completamente bloccati e con questi anche i nostri aggiornamenti, che si sono ridotti a grandi riunioni in zoom, a grandi aggiornamenti, ma, naturalmente, ridotti per quello che riguardava la formazione. Oggi abbiamo ripreso direi a pieno ritmo (e incrocio le dita) l’attività congressuale, che non è andata attraverso incontri via computer, e qualcosa la stiamo maturando: ad esempio si è consolidata sempre di più in medicina estetica la possibilità di ricorrere a una blefaroplastica superiore, ovvero alla riduzione delle borse palpebrali, della palpebra superiore e all’eccedenza di pelle nella parte superiore, che abbiamo sempre operato e che continuiamo ad operare; ora, però, esistono dei microbisturi a radiofrequenza che ci consentono in ambulatorio, in un una, massimo due sedute, di ottenere la riduzione cospicua del lembo cutaneo, quindi anche qui: tecnica di medicina estetica.
I nostri filler sono diventati sempre più raffinati, mentre io sono nato quando esisteva soltanto il collagene che era solo di tre tipi e con quello dovevamo fare tutto; oggi qualsiasi azienda ha un ventaglio di possibilità di 10, 12, 15 filler diversi e noi con ogni tipo di filler riusciamo a trattare e ad avere la terapia per una singola area, che siano sopracciglia, tempie, zigomi, guancia, linea mandibolare, labbra… Ecco, una cosa molto interessante è che ci siamo avvicinati con la medicina estetica a una generazione molto giovane che non ritenevamo fosse interessata, che sono i cosiddetti millenials, cioè i ragazzi nati tra il 1981 e il 1996, secondo i criteri che, immagino, la stampa – direttore ce lo dirà lei meglio di quello che so io – ha messo a punto. Bene, è stato fatto un sondaggio su 1276 millenials, che ha scoperto che i millenials stessi, che io e tutti noi ritenevamo molto colpiti dall’aggressività estetica, cioè dai labbroni, dai zigomoni, eccetera… In realtà chiedono, sì, migliorie, ma chiedono migliorie che siano eleganti, soft, vorrei dire una “bellezza normale”.
Per chiudere – non posso parlare sempre solo io – vorrei dire che la medicina estetica ogni giorno fa un passettino avanti senza rubare niente a nessuno, in piena autonomia, grazie, sicuramente, al supporto della tecnica che ci aiuta moltissimo; basti pensare a quando è nato ormai 15 anni fa, forse 20, il laser per l’epilazione: oggi non c’è nessuna donna (o quasi) che usa il rasoio per l’epilaizone ma usa piuttosto il laser. Si pensi a quello che oggi, giorno dopo giorno, ci viene presentato: ecco, la medicina estetica è certamente una medicina del futuro.»

«Bene. Medicina del futuro, innovazione… Di relativamente giovani, come diceva il dottor Sito, nati alla fine degli ultimi lustri dello scorso secolo, identificati appunto come “millenials” ce ne sono molti, e io ritengo anche che rispetto al dilagare dei tatuaggi, per esempio, vogliono in qualche modo cancellare le tracce di una moda che in alcuni periodi può richiedere molti tatuaggi e che invece a un certo punto, come diceva il dottor Sito, richiede una maggiore sobrietà negli ultimi anni. Mi interessa capire che cosa si può fare rispetto a questo problema e rispetto alle cosiddette macchie cutanee. Poi la conclusione alla dottoressa Assalti, a cui chiederei anche le frontiere della cosmetologia, le novità, che cosa ci attende nel futuro.»

«Direttore, lei ha una cultura universale, perché ha citato due campi che possono essere condensati in uno: i tatuaggi, che tanto vediamo in giro ma di cui tantissimi si pentono, e le macchie cutanee; paradossalmente riconoscono ambedue la stessa terapia, ovvero la terapia con un particolare tipo di laser che in alcune sedute riesce a cancellare sia le macchie cutanee che i tatuaggi. Va detto però che le macchie cutanee riconoscono una terapia un po’ più soft, magari più a lunga durata e meno invasiva, anche con certi tipi di peeling di cui ovviamente parliamo nel master, sia a proposito del laser per i tatuaggi e per le macchie cutanee, sia a proposito dei peeling. Quindi nella nostra offerta formativa c’è anche questo. Per la verità, se mi consente direttore, io lascerei parlare di macchie cutanee la dottoressa Assalti, perché in cosmetologia per loro è un capitolo direi importante. Quindi chi più di lei ci potrà dire.»